Audito nella Prima Commissione del Consiglio Regionale il Segretario Generale della CISL provinciale, Giuseppe Lavia, ha ribadito un giudizio positivo sulla proposta di legge regionale per l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, ritenendola un’occasione da non perdere.
Per i cittadini la “città unica” esiste da tempo ed è già una realtà quotidiana. In ogni caso, tutto dovrà avvenire nel rispetto della volontà dei cittadini che dovranno pronunciarsi con un referendum il cui esito sia vincolante rispetto alle scelte da adottare.
La proposta di legge ha avuto il merito indubbio di aver aperto un dibattito importante sul territorio.
Per la CISL serve certamente costruire una visione e una missione di un territorio dalle potenzialità enormi, attraverso il coinvolgimento dell’Università della Calabria e delle sue competenze dipartimentali. La nascita di un grande comune, con popolazione superiore a 100.000 abitanti, deve essere un progetto che guarda al futuro, che costruisce scenari, prospettive, che, a nostro avviso, può portare vantaggi significativi.
Per la CISL non servono fratture fra livelli istituzionali, anzi riteniamo che i Sindaci, ad iniziare dal Sindaco di Cosenza, i Consigli comunali interessati hanno l’opportunità di scrivere un’importante pagina di storia. In questa direzione, naturalmente, lo scioglimento del comune di Rende, intervenuto in questi giorni, costituisce un ostacolo ed impone valutazioni attente sulle tempistiche attuative previste.
La CISL è convinta che i cittadini siano spesso più avanti di molti rappresentanti istituzionali. La città nuova è da tempo una realtà per la maggioranza dei cittadini, ai quali sono già chiari i vantaggi di un percorso aggregativo che non è semplice addizione, ma moltiplicazione di opportunità.
Per la CISL alla politica, alle istituzioni a tutti i livelli spetta il compito di comprendere questo sentire diffuso, assumendo non già posizioni di semplice difesa dell’esistente, ma di proposta e guida dei processi di innovazione e cambiamento che possono essere sostenuti e rafforzati da un processo di fusione, che può rappresentare uno shock positivo per tutta la regione.
Nella nostra visione la città unica è utile per favorire la creazione di servizi di area vasta, raggiungere economie di scala, compiere scelte coordinate in tema di sviluppo urbanistico ed infrastrutturale. Riguardo alla mobilità sostenibile, la città unica potrà essere utile per costruire un nuovo sistema integrato di Trasporto Pubblico Locale, che possa sostenere il rilancio di Amaco, oggi in una situazione delicata e difficile. La città unica può essere uno strumento utile ad irrobustire il tessuto produttivo e occupazionale del territorio, favorendo il consolidamento dei punti di forza del sistema locale del lavoro e rilanciando il tema degli ecosistemi locali dell’innovazione.
L’area urbana di Cosenza è caratterizzata dai processi di consolidamento di un distretto del digitale e della cybersicurezza che deve essere sostenuto con determinazione, per intercettare anche le trasformazioni legate per esempio allo sviluppo della telemedicina, alla luce dell’attivazione dei corsi di Laurea in Medicina presso l’UNICAL.
La città unica può essere strumento per costruire politiche di welfare realmente inclusive, per arginare le dinamiche in crescita dell’area del disagio sociale, per recuperare servizi che sono stati sacrificati per ragioni legate ai deficit economico-finanziari.
In ogni caso, la città unica dovrà prevedere l’esistenza di almeno due Municipi e non potrà mai essere – non è nell’intenzione di nessuno – cancellazione di identità e buone prassi amministrative, esperienze progettuali e specificità distintive, piuttosto sintesi più alta e valorizzazione di punti di forza e opportunità.
La nuova normativa, inoltre, premia il progetto di fusione, consentendo l’erogazione di un contributo straordinario di 10 milioni per 15 anni, per fusioni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, risorse importanti viste le condizioni economico finanziarie di partenza.
La CISL rivolge alle istituzioni ai diversi livelli un appello all’unità, al superamento di fratture e sterili contrapposizioni, nella convinzione che i cittadini quando saranno chiamati a pronunciarsi dimostreranno di avere le idee chiare.